La santità richiede coraggio! Diviene per noi preti la costante ricerca della perfezione, del meglio, di una misura sempre più alta della vita cristiana. Per noi è un monito serio a non essere mai mediocri, pigri, segnati da quel virus terribile che da sempre ha spento la vita dei discepoli che è l'accidia.
E l'accidia che vuol dire 'senza cura, senza entusiasmo, senza passione' altro non è che quel virus che spegne l'amore. Essa non fa rumore, non crea scandali, non desta particolari preoccupazioni.
Ma è un veleno pericolosissimo perché ci toglie la gioia del bello, la passione del nuovo, l'entusiasmo nelle cose che facciamo tutti i giorni. Lentamente con l'accidia si paralizza il cuore, si scelgono le cose facili, ci si accontenta, sempre pronti all'autogiustificazione!
E dove c'è accidia non ci sarà neppure un cammino vocazionale, perché il giovane sente subito che non ci siamo, che non abbiamo fiato, che non guardiamo più in alto.
Ecco perché solo la voglia di santità vince oggi il rilassamento interiore, che crea mediocrità e bassezze! Le vocazioni nascono proprio da qui, da questa ripresa.