Due sono le risposte che il nostro cuore può dare agli eventi di Dio nella nostra vita quotidiana.
C'è chi si meraviglia, chi accoglie, chi sa stupirsi. Ed apre il cuore benedicendo Dio per le parole di Grazia ascoltate. E dice: "Che bello, che cose grandi fa l'Onnipotente nella mia vita!". E l'immagine più grande di questo stupore è la Vergine Maria, l'Immacolata, cresciuta anch'essa tra quelle pietre di sinagoga nel suo itinerario, sofferto ma altissimo, di fede.
E c'è invece chi, pur davanti ad eventi eloquenti di Grazia, riduce tutto a banalità di un quotidiano, mai superato, mai trasformato. Anzi, con l'espressione: 'Tutto qui?', non fa altro che porre davanti a sè una pretesa assurda ed ingannevole.
C'è in fondo chi sa attualizzare la Parola magnificandola come Maria, e c'è chi, nella sua tristezza la minimizza, annullandola come i cittadini di Nazareth! E' la stessa città che fa da sfondo, ma il cuore è diversissimo.
Perché quando pretendi, tu misuri l'agire di Dio, e lo giudichi. Non lo accogli più come un dono che ti rapisce il cuore e lo apre all'incontro.