Dopo il “discorso della montagna”, domenica 9 e lunedì 10 febbraio leggeremo dei segni che annunciano la presenza operante del Regno di Dio, inaugurata da Gesù: è il racconto di dieci miracoli (già il numero dice una pienezza); sono i capp. 8 e 9.
ll cap. 10 (martedì 11) è il secondo discorso di Gesù, rivolto ai discepoli che sono inviati ad annunciare il Vangelo (per questo lo si chiama “discorso missionario”).
A partire dal cap. 11 incomincia a segnalarsi anche l’ostilità che monta nei confronti di Gesù e il rifiuto che gli oppone “questa generazione”. In questo contesto leggiamo il terzo discorso di Gesù, quello “in parabole”: esse non sono un modo per dire in maniera semplice cose complesse, ma è il modo per parlare del Regno a un uditorio che non vuole ascoltare e mettersi in gioco, tanto che poi le folle lo abbandoneranno, mentre i discepoli (cioè coloro che hanno scelto di seguire Gesù) saranno introdotti alla comprensione dei “misteri del Regno”.
Mi sentirei di suggerirvi di raccogliere la provocazione: Gesù e la sua parola la possono capire solo coloro che hanno scelto di ascoltarlo, di seguirlo, di essere suoi discepoli; coloro che preferiscono rimanere nell’anonimato della folla che sente e giudica, ma non si decide mai, non intenderanno mai la verità della sua parola. Anche i Vangeli di queste domeniche sospingono in questa direzione.
don Paolo, parroco
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