Lettura del Nuovo Testamento - Quattordicesima Settimana 4 - 10 maggio

Da Debora Merlo, 3 Maggio, 2025
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I primi capitoli del libro degli Atti da un lato ci mostrano il volto (a tratti dipinto in termini un po’ idilliaci) della prima comunità cristiana, dall’altro lo scontro che si produce con i sommi sacerdoti e i custodi della legge.

A partire dal c.6 lo sguardo si allarga: l’istituzione dei diaconi (in aiuto agli apostoli) e poi il lungo racconto della testimonianza di Stefano (dalla fine del c.6 all’inizio del c.8). Intanto il vangelo inizia a diffondersi nei territori circostanti.

Al c.9 poi incontriamo il racconto della vocazione di Saulo/Paolo come pure l’attività taumaturgica di Pietro.

È interessante vedere come, accanto alle descrizioni un po’ ideali della comunità cristiana, non vengano taciuti i problemi: la frode di Anania e Saffira, il malcontento tra i cristiani di diverse etnie, Simon mago (da qui il peccato di “simonia”, ovvero il commercio delle cose sacre)...

La Chiesa non è la perfezione del Regno, ma è segno e strumento che rimanda ad esso; la Chiesa non è nemmeno il termine della nostra fede, ma lo è Gesù. Occorre uno sguardo da un lato disincantato (quando si tratta di uomini, non tutto è sempre trasparente) e d’altra parte occorre riconoscere che senza di essa sparirebbe la possibilità di accedere all’annuncio della presenza del Regno. Tra questi due poli, si gioca anche il nostro “essere” Chiesa e dunque la possibilità di una testimonianza efficace a favore di tutti.

don Paolo, parroco

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Buona lettura!

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