EDITORIALE: Vita della Comunità
Un viaggiatore disse ad uno dei discepoli di un grande maestro: "Sono venuto da molto lontano per ascoltare il maestro, ma non trovo niente di straordinario nelle sue parole".
Il discepolo rispose: "Non ascoltare le sue parole, ascolta il suo messaggio!"
E quello replicò: "Come si fa?"
Rispose il discepolo: "Afferra una frase che lui dice, scuotila bene finchè tutte le parole cadano. Ciò che rimarrà infiammerà il tuo cuore".
Chesterton giustamente ha scritto che il mondo non perirà per mancanza di meraviglie, ma per l'assenza della Meraviglia.
Essa è sorella della fede e della contemplazione. Ed è con questa purezza disarmata di spirito che dobbiamo cogliere la 'lezione' di questo saggio d'Oriente.
Il funambolismo delle parole, la rete ipnotica degli slogan pubblicitari, la chiacchiera soporifera dei politici e la volgarità che intarsia ogni frase sono diventati sempre più il cibo del nostro orecchio e della nostra mente. I mezzi di comunicazione di massa ci contrabbandano cose inutili e persino nocive incartandole nel flusso di parole accattivanti! Bisogna saper scuotere quella rete, far cadere quel fogliame, strappare quel velo e ciò che rimarrà sarà solo vuoto e vanità.
Certe volte poi ci imbattiamo in persone semplici ma profonde, con maestri di vita dal linguaggio scarno, con predicatori che testimoniano più con la vita che con la loro lingua, forse aggrovigliata come quella di Mosè o di Geremia.
Il consiglio del nostro racconto allora diventa necessario. Sappi andare al di là delle parole, spoglia l'albero dalle foglie e vedrai brillare i frutti. Il tempo dell'Avvento che stiamo vivendo sia occasione per un ascolto profondo e continuo della Parola di Dio, perchè da questo ascolto emerga la Parola unica ed irripetibile che guida il nostro cammino, come luce e lampada sui nostri passi.
don Mauro, parroco