Contemplando le icone mariane, subito si nota Maria con gli occhi 'sgranati', aperti quasi troppo dal punto di vista artistico. Ma l'intento dell'autore, l'iconografo, è quello di far emergere lo stupore presente nel cuore e sul volto di Maria nell'atto in cui l'angelo le comunica che diverrà madre di Dio.
E non solo stupore, ma anche meraviglia e paura! Ed è proprio in quel momento, di fronte a quegli occhi sgranati che l'angelo le dice con chiarezza: "Non temere , Maria, perché hai trovato grazia". Ed il dialogo sembra infittirsi: "Come avverrà questo?"
E la grande certezza, il fondamento della sua fedeltà le viene svelato con chiarezza: "Lo Spirito Santo scenderà su di Te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra!"
Il suo cuore teme ancora, ma si lancia in un gesto di fede altissimo: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua parola". Sono passaggi preziosi, da ripercorrere e vivere spesso nella nostra vita!
La fedeltà è consapevolezza di una fragilità trasformata in forza quotidiana, giorno per giorno, in quel sì rinnovato e ripetuto con gioia anche nelle, prove e nel dolore. Infatti senti che è lo Spirito Santo che ti riempie il cuore di speranza.
Gemi, temi, sgrani gli occhi. Ma poi ti lanci e credi, rinnovando la fede e rendendola vita quotidiana: "Avvenga per me secondo la tua Parola!" (Lc 1,26-38).
Celebrando la solennità dell'Annunciazione, chiediamo per noi il 'dono' della totale disponibilità all'irrompere di Dio nella nostra vita!