Dal 2 al 6 agosto scorso 41 giovani della nostra Comunità Pastorale, accompagnati da 4 adulti (tra cui don Fabrizio e don Antonio), hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù che si è tenuta a Lisbona. Di seguito riportiamo le testimonianze di due di loro.
ROOBI
Mi chiamo Roobi, sono di origine pakistana, ho 28 anni e vivo a Busnago. Ringrazio la Comunità Pastorale di Besana e le mie più care amiche Alessandra e Greta per avermi dato l'opportunità di partecipare alla mia prima GMG. Ho fatto l'esperienza di Gesù fin da piccola, ma ne ho preso la piena consapevolezza dopo molto anni. L'anno scorso, la notte di Pasqua che coincideva con il mio 27° compleanno, ho ricevuto il dono del Battesimo.
La GMG a Lisbona è stata un'esperienza intensa ed indimenticabile. Sono tornata a casa con talmente tante riflessioni, spunti, incontri bellissimi ed emozioni nel cuore che piangevo nel raccontarla; é stato incredibile conoscere tantissime persone da tutto il mondo e sentire le loro storie, percorsi, scelte e tutto questo accompagnato da una grandissima gioia e fede.
Le giornate volavano tra le catechesi con altri 70mila italiani, momenti di meditazione e silenzio, riflessioni e confronto con altri giovani, ma anche momenti di svago e scoperta della città, bagni nell'oceano, cibo squisito per i golosi come me e tanta musica italiana cantata a squarciagola nella metro.
Il 5 agosto, durante la Veglia, Papa Francesco ci ha "regalato" tre verbi per il nostro rientro a casa: brillate, ascoltate e non temete. Prendendo esempio da Maria che ha saputo ascoltare e accogliere per prima Gesù e così continua a brillare ancora oggi.
Poche ore prima del volo siamo riusciti a fermarci a Fatima per una preghiera di ringraziamento e anche per ricordare chi non ha potuto partire con noi.
ALBERTO
8 agosto, ore 10: stiamo per atterrare ad Orio al Serio. Siamo stanchi: è stato un viaggio lungo, pieno di sorprese; ma anche oggi il bagliore del giorno ci riaccompagna fuori dall'isolamento della cabina dell'aereo, verso la nostra vita quotidiana. Siamo di ritorno dall'esperienza della GMG, straordinaria a partire dalle catechesi, fino al messaggio finale di Papa Francesco, così intenso nella sua semplicità e purezza, il tutto attraverso la vista di una città invasa da un milione e mezzo di giovani gioiosi. E' difficile concepire tutto ciò come qualcosa di "prudente", assillati come siamo dalla ricerca dell'ordine e della perfezione; eppure era bello per noi essere lì. Gesù in croce ha infranto l'immagine di un Messia potente e terribile, forse deludendo le aspettative dei suoi discepoli, ma mostrando la vera natura del suo amore: un bagno di luce che arriva al prossimo tramite noi, non un faro che fa belli solo noi stessi.
La GMG è stata un grande Monte Tabor: arrivati in fretta e con gioia, non dobbiamo avere ora paura di scendere per affrontare l'oscurità e le difficoltà. sia nel quotidiano, sia nel contesto di questa società in equilibrio precario. Vogliamo farlo con il dialogo, l'amicizia, vocazione incomprimibile dell'uomo, e ognuno nella propria irripetibile diversità. Solo la GMG può far sperimentare tutto questo assieme!