C'è un brano delicatissimo nel libro della Genesi al capitolo 21, carico di forti sentimenti materni e femminili.
Si parte da un evidente clima di gelosia tra Agar e Sara, in relazione ai loro due bambini, che giocano istintivamente insieme. Ma Sara non soporta questa frequentazione e chiede l'allontanamento della rivale.
Dio non si scandalizza, non ne resta impressionato. Anzi concede questo permesso ad Abramo, perché sa di farne un germoglio di un popolo nuovo, di una nazione grande.
Infatti Dio sa costruire oltre i nostri limiti. Ma Agar, allontanata, con una piccola razione d'acqua ed un pane, si perde nel deserto e rischia di far morire di sete il suo bambino.
Dolente, eccola deporre il suo figlio sotto un cespuglio. Piange e con lei piange il bambino.
Però Dio ascolta quel pianto, 'la voce del fanciullo' ed interviene mandando un angelo, che dà speranza e vita al fanciullo, facedo scoprire ad Agar un pozzo d'acqua in pieno deserto.
Saper molto ascoltare la voce ed il pianto della gente, condividere il dolore, prendere per mano i ragazzi ed i giovani per accompagnarli a quel pozzo che miracolosamente l'angelo fa vedere ad Agar, pur nel deserto.
C'è sempre una sorgente di speranza e di luce, anche nel deserto più assolato! Buon anno....