San Giuseppe, operaio

Da don Mauro, 29 Aprile, 2024
cento parole di comunione

Giuseppe di Nazareth è l'amore senza possesso, il dono senza calcolo. Non un uomo astratto, pulito, rotondo, in cravatta. 

Ma un operaio scavato nella fatica, ansioso per il suo domani, incerto, dalla tuta impolverata. Ma raggiante nel cuore, perché sa che ogni lavoro è sacro, perché è sacro colui che lo compie. 

Non ci sono lavori sporchi o lavori puliti! Nazareth insegna che ogni lavoro è bello, creativo, degno. 

E dire questo in una società, come quella attuale, è contrastare nell'intimo un modo di pensare che assegna alle apparenze il criterio di verità. 

Ma è  anche un grido perché ogni lavoro abbia la sua giusta mercede, perché l'apprendista non sia pagato con una borsa spesa, perché l'edile abbia sicurezza sulle impalcature, perché il contadino trovi considerazione in paese. 

Il lavoro, non il posto. Ecco chi è san Giuseppe, il falegname, di cui tra qualche giorno ne faremo memoria. Preghiamolo perché ci aiuti a vivere con impegno serio ogni lavoro, collaborando alla Creazione di cui Dio è l'Artefice.