Con la ripresa della scuola, riprendono tutte le attività. Con le sue gioie e preoccupazioni, il tempo delle attese ferie è finito!
Tutti si lamentano per la crisi, ma pochi cambiano stile di vita; la povertà ed i profughi aumentano ma si vive quasi ignorando il tutto. La ripresa di un tratto di strada deve diventare occasione per attuare qualche proposito che ci porti ad una vita sobria, capace di insistere sulle 'cose che contano'. La vita sobria infatti è un'arte e non semplicemente una sorta di 'dieta' e di equilibrio: essa deve assumere una dimensione etica, capace di conservare limpida la mente, pacificata la coscienza e pacato il cuore, così da poter penetrare nel senso della vita, nei valori più alti, nel mistero di Dio stesso.
La sobrietà ci aiuta anche ad affrontare l'orrendo pensiero della morte: sarà un uscire dalla vita mortale per entrare in quella immortale. Vivere con sobrietà, non è sinonimo di sciatteria e neppure di spilorceria: è mostrare a se stessi che il senso del vivere sta in un Altro e non nel possesso, nel piacere, nel potere.
Chiediamo allora il 'coraggio' di qualche sacrificio manifestando con il nostro 'stile di vita' la verità del nostro essere.