Ormai siamo in vacanza, le scuole sono finite, gli esami sono agli sgoccioli, gli oratori quasi terminati e la montagna o il mare sono mete ricercate! C'è però un'insidia: la consapevolezza di perdere tempo quando non si fanno le cose in fretta e di non saper cosa fare del tempo risparmiato se non ammazzandolo. Da un lato infatti occorre non perdere tempo, dall'altro quando si ha tempo libero non si sa più cosa fare: ci si rassegna ad 'ammazzare il tempo' ad aspettare di ritornare ad agitarsi! La ragione ultima di questa contraddizione sta proprio nell'incapacità di vivere il tempo, senza dover esserne esterni o schiavi.
La vacanza può essere occasione per equilibrare le scansioni, di ritrovare tempi o momenti per ogni azione, per immergersi nelle cose e ritrovare se stessi nella preghiera e nel silenzio: è questa la diffcile arte di vivere il tempo.
Occorre trovare spazi e luoghi dove la nostra realtà profonda possa fare esperienza di un tempo dato per imparare ad essere e non a' lasciarsi mangiare' da un fare frenetico che spesso mortifica la nostra umanità!