Mi è capitato tra le mani l''Introduzione alla vita devota' del grande vescovo san Francesco di Sales, un famoso predicatore ed autore di scritti spirituali.
Mi ha colpito una sua frase:"...Come il miele ricavato dai fiori di timo, piccola erba amara, è di gran lunga il migliore, così più eccellente tra tutte è la virtù che si esercita nelle amarezze più vili e basse...". Il messaggio mi pare chiaro: come il miele di timo è il più fragrante e dolce, eppure viene da un'essenza amara, così la virtù più alta non si affina se non attraverso l'esercizio aspro della prova e della sofferenza.
Discorso sgradito soprattutto ai nostri giorni nei quali si pretende che ogni cosa sia facile. Il discepolo sa che la sofferenza e la prova sono esperienze 'provvisorie' e che solo affidandosi a Dio è possibile sostenerle.
In questo tempo estivo esercitiamoci nell'ascesi, soprattutto quella che ci dona il coraggio di entrare in noi stessi per cogliere il senso di quello che siamo.
Scriveva ancora san Francesco di Sales: " La rosa tra le spine è per noi una dimostrazione: le cose più gradevoli in questo mondo sono frammiste a tristezza.."